Tutto quello che sono l’ho imparato agli Scout |
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Un bell'articolo scritta da una persona che ha vissuto l'esperienza scout Sono uscita dagli Scout circa 20 anni fa ma molte delle sensazioni e delle esperienze che ho vissuto fanno ancora parte di me e del mio carattere: Non so se sarei la stessa, se un tempo non fossi stata scout.“…spingerò i miei passi sulla strada / passerò tra i rovi e l’erba alta…” Di tutto ciò mi è rimasto uno spirito di adattamento non comune.Dormo ovunque, non discuto sul cibo, mi serve poco per stare bene, sono mediamente felice di quello che ho, mi lamento quanto basta, non mi spaventano gli imprevisti, né le intemperie né la fatica, sono – come diceva un vecchio film – a basso mantenimento. La mia giornata però può svoltare improvvisamente se esce il sole o il cielo è azzurro. Photo credit: David Zellaby
“…la felicità non è un semplice traguardo /ma la direzione del nostro sguardo…” ogni tanto bisogna anche mettersi in gioco, sfidarsi un po’, anche quando si è adulti, oltre ogni nostra pigrizia quotidiana fisica e mentale,perché insieme è meglio e possiamo chiudere ogni giornata con il sorriso sulle labbra.
C’è un gioco agli Scout che si chiama Folletto Buono. Il Folletto Buono fa delle buone azioni nei confronti degli altri ma non si fa scoprire. Le fa per il gusto di farle e nessuno alla fine del giorno deve sapere chi è stato. E’ questo, no?, lo spirito del servizio, io ci credo tuttora. Con il sorriso e l’umiltà, senza vantarsi. Dicono che io sia socievole, trasparente e “ottimista di base”: in effetti trovo sempre il buono (quasi) in tutto e in tutti, finché non mi fanno davvero arrabbiare (ebbene sì, sono umana anche io). Ma ci credo davvero a quel 5% di buono (almeno) che tutti abbiamo, come diceva Lord Baden-Powell il fondatore degli Scout. Do retta a tutti e mi sento sempre un po’ in “servizio”:in ufficio aiuto gli stagisti, quando scavavo parlavo a lungo con gli operai, chiacchiero con chiunque e ovunque, al di là di livelli professionali, provenienze, classi sociali, credo religiosi. Non ho paura delle persone e l’indifferenza non mi appartiene. Se c’è bisogno di aiuto, ci sono. E sono anche convinta che tutti possiamo dare qualcosa, in qualsiasi misura, senza necessariamente diventare degli eroi. Basta aprirsi all’altro. Con l’età che avanza purtroppo sono diventata molto perspicace e i rompiscatole adesso li lascio al loro destino (non dovrei, ma lo faccio lo stesso) Photo credit: David Zellaby
“…Vedi? Cosi’ va il mondo, a ognuno la sua arte / entra nel gioco, gioca la tua parte / Si sa, non e’ ancor nato, chi goda l’avventura, / guardando il mondo dietro al buco della serratura! ” Io dico: partecipare ed esserci è fondamentale.Il mondo è pieno di bellissime esperienze da fare, di luoghi da vedere, di persone da incontrare; aspettare è solo una scusa. Quando avrò più soldi, quando i figli saranno grandi, quando avrò cambiato lavoro, quando…e così passano gli anni e cosa ti rimane? Solo un mucchio di “quando” in mano e un mucchio di capelli bianchi in testa.
“…Resta qui con noi / Il sole scende già / Resta qui con noi / Signore è sera ormai / Resta qui con noi / Il sole scende già / Se Tu sei fra noi / La notte non verrà…” Mi è rimasto questo approccio vivace alla religione.E da allora trovo che mi sia molto affine. Photo credit: Michele Cannone Mi mancano tanto gli Scout.Quando ho lasciato l’associazione era perché la mia vita aveva bisogno di me e io avevo bisogno di altre strade su cui camminare.
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